Il saggio ofrre una lettura intepretativa della politica estera dell'amministrazione Trump alla luce delle tendenze storiche di medio-lungo periodo del rapporto tra gli Stati Uniti e il mondo, con l'obiettivo di evidenziarne le principali continuità e rotture sia nelle policies, sia nella dimensione discorsiva.
As the mid-nineteenth century "transportation revolution" reshaped the Atlantic word, its impact reached Italian shores. Transatlantic steamship projects in the Kingdom of Sardinia were part of that transformation; they also reflected and reinforced a new, positive attitude toward the Americas and, specifically, the United States, as well as US commercial policies toward Italy and Europe. Especially after 1848, this Atlantic reorientation of mental maps inside and outside political and economic circles in Turin and Genoa illustrated how the integration in the Atlantic space came to be seen as an opportunity in the pursuit of economic modernization and national unification. Finally, the tangle of interests and values surrounding transatlantic steamship navigation ultimately intersected with the Risorgimento in two major ways. First, thinking of "America" as an opportunity helped shape an idea of national identity based on exchange, more than antagonism, with the other. Second, transatlantic steamship, which was often see as an extension of the railway network, became part of the material process of nation building. The fiasco of the Compagnia Transatlantica (1852) exemplifies some of the discursive elements and structural limitations of Italian modernization.
Gli anni quaranta hanno assistito a una trasformazione significativa non solo del ruolo degli Stati Uniti a livello globale, ma anche di alcuni dei pilastri dell'identità nazionale statunitense. E' innegabile che questa trasformazione, legata all'ascesa del paese a potenza globale, abbia assunto tratti tipici della tradizione eccezionalista. Il saggio tuttavia, focalizzando l'attenzione sull'impero editoriale di Henry Luce attraverso sia i suoi rotocalchi sia la corrispondenza tra Luce e i suoi principali collaboratori, ipotizza che la ridefinizione dell'identità nazionale durante gli anni quaranta risenta fortemente del legame con l'Europa e riveli il ruolo centrale delle connessioni transatlantiche nella cultura politica e vita pubblica statunitense di metà novecento. Infine, questa non scontata ridefinizione in senso transatlantico a livello di sfera pubblica ha avuto implicazioni rilevanti per le relazioni euro-americane dopo la seconda guerra mondiale.
How Europe became Atlantic : Walter Lippmann and the new geography of the Atlantic community / Ronald Steel -- Wilsonianism, pre-Wilsonian American liberalism, and the Atlantic community / Frank Ninkovich -- The Atlantic community as Christendom : some reflections on Christian Atlanticism in America, circa 1900-1950 / Emiliano Alessandri -- Remapping America : continentalism, globalism, and the rise of the Atlantic community, 1939-1949 / Marco Mariano -- Social protection and the promise of a secure future in wartime Europe and America / Maurizio Vaudagna -- What winning stories teach : the Marshall Plan and Atlanticism as enduring narratives / David Ellwood -- The Congress for Cultural Freedom : constructing an intellectual Atlantic community / Giles Scott-Smith -- The Anglo-American 'special relationship' in the Atlantic context during the late 1940s and 1950s / Kathleen Burk -- When the high seas finally reached Italian shores : Italy's inclusion in the Atlantic communitas / Mario Del Pero -- The Atlantic community and the restoration of the global balance of power : the Western alliance, Japan, and the Cold War, 1947-1951 / Yuichi Hosoya -- Old West versus New West : Peron's 'third position', Latin America, and the Atlantic Community / Loris Zanatta.
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Il saggio indaga la rilevanza della dottrina Monroe nell'ideologia della politica estera americana mettendo in rilievo la sua capacità di aderire alle trasformazioni del ruolo degli Stati Uniti nell'arena internazionale nel lungo periodo. Il "sacro testo" del 1823 viene interpretato non tanto per la sua valenza strategica in senso stretto, quanto soprattutto come indicatore di continuità e trasformazioni nel rapporto tra gli Stati Uniti e il mondo in tre passaggi fondamentali: la fase post-rivoluzionaria e repubblicana, la svolta imperiale di fine ottocento e l'egemonia globale di metà novecento. L'elemento innovativo dell'interpretazione qui offerta sta proprio in questa periodizzazione 'lunga', oltre che nella sottolineatura della dimensione ideologica e culturale della tradizione monroviana.
Il saggio ricostruisce come i consoli del Regno di Sardegna negli Stati Uniti abbiano operato per facilitare l'integrazione economica e politica dello stato sardo nel mondo atlantico nei decenni successivi alla Restaurazione. I loro sforzi per promuovere un maggior inserimento del porto di Genova nel quadro degli scambi commerciali tra le due sponde dell'Atlantico incontrò forti resistenze locali, tuttavia mise in moto un processo che in ultima analisi erose posizioni protezionistiche e di chiusura, come dimostra il trattato tra Piemonte e Stati Uniti del 1838. Si tatta di un caso esemplare della capacità delle reti consolari euro-americane di agire da tessuto connettivo di un mondo atlantico che, dopo la rottura di fine ottocento, andava riconfigurandosi in un nuovo sistema di relazioni commerciali, politiche e culturali.
Il saggio analizza il raporto tra ideologia della politica estera americana e stampa popolare, e in particolare il ruolo di Henry Luce e di uno dei suoi rotocalchi di maggior successo, "Life", nella diffusione del concetto di "comunità atlantica" durante gli anni quaranta. In una fase in cui nell'opinione pubblica statunitense si registrava il graduale superamento degli orientamenti isolazionisti e una apertura alla agenda internazionalista, il linguaggio popolare e il massiccio uso di immagini e mappe del rotoclaco contribuì a costruire uno spazio atlantico dai forti contenuti simbolici in cui potersi riconoscere. Lungi all'essere una semplice invenzione della propaganda della guerra fredda, l'idea di una comunità occidentale che comprendeva Stati Uniti e alleati europei consentì al pubblico americano di conciliare radicate convinzioni sulla missione americana nel quadro globale con la nuova realtà nata dalla seconda guerra mondiale. Dalle pagine di "Life" emerge come la riscoperta americana dell'Europa sia uno degli aspetti più significativi, e più trascurati, di questa stagione.
"In this paper I will try to outline the emergence of the idea of Atlantic Community (from now on AC) during and in the aftermath of World War II and the peculiar, controversial place of Italy in the AC framework. Both among American policymakers and in public discourse, especially in the press, AC came to define a transatlantic space including basically North American and Western European countries, which supposedly shared political and economic principles and institutions (liberal democracy, individual rights and the rule of law, free market and free trade), cultural traditions (Christianity and, more generally, "Western civilization") and, consequently, national interests."
Il saggio analizza la prima fase della produzione storiografica di Arthur Schlesinger Jr., culminante con il classico "The Age of Jackson" (1945) sullo sfondo del dibattito contemporaneo sull'"uso pubblico della storia". Le origini e le forme del "presentismo" di Schlesinger negli anni tra la fine della seconda guerra mondiale e l'inizio della guerra fredda vengono analizzate sia alla luce del quadro politico e sociale, sia all'interno del dibattito sullo statuto epistomologico degli studi storici e sul rapporto tra sintesi e specialismo.
Arthur Schlesinger Jr. è stato tra gli intellettuali più influenti della vita pubblica statunitense del Novecento: storico e autore di studi fondamentali su figure chiave della storia americana (Andrew Jackson, Franklin D. Roosevelt, John F. Kennedy e Robert F. Kennedy), esponente di punta del liberalismo della guerra fredda e infine consigliere di vari leader democratici negli anni cinquanta e sessanta. Obiettivo di questo studio è mettere in risalto in modo critico la multidimensionalità del percorso di Schlesinger attraverso una biografia intellettuale che intreccia i fili del dibattito storiografico e della storia intellettuale con la vicenda politica dell'America della "età del consenso".